Referendum: Primo quesito |
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Il primo quesito referendario tende ad abrogare la parte di legge 40 che indica chi può ricorrere alla fecondazione assistita e pone a tre il limite massimo per la produzione e l'impianto di embrioni. Oggi, con la legge 40 in vigore, la coppia che intende accedere alla tecniche di fecondazione artificiale, deve dimostrare che non è possibile rimuovere le cause che impediscono la procreazione e comunque documentare, tramite atto medico, l'esistenza di un caso di sterilità o infertilità. Cioè a queste pratiche non vi può accedere chiunque, ma solo la coppia che può dimostrare, tramite certificazione medica, la propria sterilità. E' per questo infatti che è nata questa legge, per regolamentare un campo che non aveva regole (il famoso far-west) e porre dei limiti. Se dovesse vincere il SI, con l'abrogazione di questa norma, qualsiasi coppia, o qualsiasi tipo di coppia potrebbe ricorrere a queste tecniche. Pensiamo ad esempio ad una coppia gay: come potrebbe oggi un medico certificare il loro impedimento a procreare, visto che è ovvio che, come coppia, non potrebbero mai avere figli? Essendo una cosa non permessa dalla natura, e oggi non permessa dall'obbligo di questo certificato, si cerca di eliminarla, per poter fare finalmente quello che la natura non ha permesso per millenni. Oggi, inoltre, è obbligatorio produrre e impiantare al massimo tre embrioni. Abolendo questo limite, sarebbero prodotti più embrioni di quelli che effettivamente si svilupperebbero nel grembo materno e i rimanenti verrebbero buttati via o congelati. La voglia di avere un figlio ad ogni costo, anche contro il volere di Dio e, a volte, contro natura, già di per sé mostra come il figlio diventi un oggetto di possesso o uno strumento; il fatto di gettare nel w.c. gli embrioni rende ancora più chiari gli obiettivi di questa "cultura della morte" che ha voluto il referendum. L'embrione, una vita umana, viene ridotta ad una cosa. Se dovesse vincere il SI, inoltre sarebbe possibile la selezione eugenetica dei figli sani, cioè si potrà scegliere, tra i tanti figli messi a disposizione da questa tecnica, il più "bello", il più sano (almeno geneticamente) e buttare via tutti gli altri. Il dottore arriva a sostituirsi alla selezione naturale e a modificare l'evoluzione stessa della specie umana! Ma chi ha un figlio malato lo getta via? Che valori sono questi? Va bene che siamo nell'era del consumismo, ma un figlio è ben diverso da un oggetto, anche se questa cultura vorrebbe far passare il contrario. Se ci accusano di essere "mentalmente chiusi" perché difendiamo i valori cristiani, beh allora siamo ben contenti di esserlo, e anzi affermiamo pubblicamente che non saremo mai "mentalmente aperti" a quella cultura della morte che non appartiene a Dio. E' per questo che NON voteremo SI e non ci presenteremo neanche alle urne.
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