La nuova vita
umana |
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Del resto, basta la probabilità di trovarsi di fronte a una persona per giustificare la proibizione assoluta di ogni intervento tendente a sopprimere l’embrione umano. Proprio per questo la Chiesa ha sempre insegnato che al frutto della generazione umana, dal primo momento della sua esistenza, va garantito il rispetto incondizionato che è dovuto all’essere umano. La Sacra Scrittura non parla mai di aborto volontario e quindi non presenta condanne dirette e specifiche in proposito. Ma mostra una tale considerazione dell’essere umano nel grembo materno per cui è giusto pensare che anche ad esso si estenda il comandamento: non uccidere. Essa mostra che l’uomo fin dal grembo materno appartiene a Dio che tutto conosce, che lo vede mentre è ancora un piccolo embrione informe e che in lui intravede l’adulto di domani i cui giorni sono contati e la cui vocazione è già scritta nel libro della vita (cfr. Salmo 139, 1.13-16). La Chiesa dalle origini si è opposta all’aborto e all’infanticidio, praticati ampiamente nel mondo greco-romano, e ha colpito con sanzioni coloro che si macchiavano della colpa dell’aborto. Anche oggi punisce l’aborto con la pena della scomunica. Con tale sanzione la Chiesa indica questo delitto come uno dei più gravi e pericolosi, spingendo così chi lo commette a ritrovare la strada della conversione.
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