Gesù di Nazaret rivelato ai piccoli 

- Scrittori romani -


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Scrittori romani

Nei primi anni del secondo secolo dopo Cristo, tre scrittori 
romani parlano di Cristo e dei cristiani. 
La lettera scritta, circa il 112, da Plinio il Giovane all’imperatore 
Traiano non dice nulla di Gesù, attesta che nella Bitinia, governata 
da Plinio, "i cristiani sono numerosi", e si riuniscono in un 
giorno stabilito, prima che si alzi il sole, per cantare lodi a Cristo 
come a un dio". 


Lo storico Tacito, negli Annali, scritti circa il 117, trattando di 
Nerone e dell'incendio di Roma dell'anno 61, egli dice che quel- 
l'imperatore per sviare le voci che lo accusavano di avere ordinato 
l'incendio, "ne presentò come rei e colpì con supplizi raffinatissimi 
coloro che il popolo, odiandoli per i loro delitti, chiamava 
Cristiani. L'autore di questa denominazione, Cristo, sotto l'impero 
di Tiberio era stato condannato al supplizio dal procuratore 
Ponzio Pilato; ma repressa per il momento l'esiziale superstizione 
erompeva di nuovo, non solo per la Giudea, origine di quel 
male, ma anche per l'Urbe, ove da ogni parte confluiscono e 
sono esaltate tutte le cose atroci e vergognose" (XV; 44). Segue 
poi la descrizione dei supplizi usati contro i cristiani nella perse- 
cuzione neroniana. Questa testimonianza pagana della lontana 
Roma conferma alcune fondamentali notizie di Gesù, che circo- 
lavano in Palestina già nel secolo precedente. 


Lo storico Svetonio, nell’anno 120 d.C., conferma che sotto 
Nerone furono sottoposti a supplizi i cristiani, razza di uomini di 
una superstizione nuova e malefica (Nero, 16). Quando tratta del 
precedente impero di Claudio, dice che egli" espulse da Roma i 
giudei i quali, ad impulso di Cresto, facevano frequenti tumulti" 
(Claudius, 25). Questa espulsione, confermata da quanto dicono 
gli Atti degli Apostoli (18, 3), avvenne fra gli anni 49 e 50 d.C. 
L'appellativo Cresto di Svetonio è il termine greco Christos, tra- 
duzione della parola ebraica "Messia". Come ha fatto Tacito, 
anche in seguito i cristiani saranno chiamati crestiani, A Roma, 
circa un ventennio dopo la morte e la risurrezione di Gesù i 
giudei avevano contrasti riguardo alla qualità di Cristo o Messia, 
attribuiti allo stesso Gesù, la quale da alcuni gli era riconosciuta 
e da altri negata. Svetonio, che scrive 70 anni dopo gli avvenimenti 
ed è poco informato del cristianesimo, pensa che Cresto sia stato 
presente a Roma e vi abbia provocato i tumulti. 


L'imperatore Adriano, nell’anno 125 d.C., ha mandato una 
lettera al pro console d'Asia Minucio Fundano, nella quale dà ordini 
per i processi contro i cristiani (v. Eusebio, Historia ecclesiastica, I V, 9); 
lo stesso imperatore, nell’anno 133 d.C. ha inviato al console Serviano 
una lettera nella quale sono nominati Cristo e i cristiani. 
È da notare che questi scrittori romani non riportano mai il 
nome di Gesù, ma solo quello di Cristo. 


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