La
nascita di Giovanni Battista
Narrati i due episodi paralleli, Luca mette subito in contatto
tra loro le due protagoniste.
Maria, alla quale era stato detto come prova ciò che era
avvenuto anche a Elisabetta, andò a visitare la sua parente. Per
recarsi da Nazaret alla regione montuosa della Giudea, il viaggio
non era breve, vi si impiegavano tre giorni di carovana. Entrò ina-
spettata in casa di Zaccaria e salutò Elisabetta. In quell'incontro le
due madri ebbero rivelazioni divine. L'evangelista Luca scrive:
"Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le
sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò
a gran voce: Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo
grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?
Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il
bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha
creduto nell’adempimento delle parole del Signore" (1,41-45).
Elisabetta, nonostante il suo riserbo, era conosciuta da Maria
e a sua volta conosceva il segreto di Maria, e riconosceva in lei la
madre del suo Signore.
In oriente la gioia porta al canto e all'improvvisazione poetica.
Troviamo nell’Antico Testamento le improvvisazioni di Maria
sorella di Mosè, della profetessa Debora, di Anna madre di
Samuele e questi canti erano noti a Maria. Anche oggi fra quei
popoli, la donna diventa poetessa in occasione di gioie o grandi
dolori, ed esprime i propri sentimenti con espressioni brevi e in-
cisive. In quel momento di giubilo anche Maria si espresse in
termini poetici ispirandosi alla Sacra Scrittura, soprattutto al
canto di Anna (2 Samuele 2, 1 5S.) e disse il cantico del "Magnificat"
(Luca, 1, 46-55). Maria è consapevole di essere nulla di fronte a
Dio, e riconosce di avere ricevuto tutto dall'Onnipotente, il quale
innalza gli umili e toglie i potenti dai troni. Dio misericordioso
ha compiuto grandi cose in lei, così che tutte le generazioni la
chiameranno beata. Questa è una profezia che allora poteva
apparire frutto di esaltazione, fuori da ogni normale valutazione,
perché era una giovane di neppure 15 anni, sprovvista di beni
materiali, sconosciuta e abitava in un povero villaggio del grande
impero romano. Oggi, dopo venti secoli, possiamo dire che la
profezia si è pienamente avverata, perché nessuna donna è stata
ed è lodata e amata quanto lei. Maria rimase tre mesi con
Elisabetta, fino al parto di lei e poi tornò a Nazaret.
Elisabetta partorì un figlio, e sparsasi la notizia del parto
straordinario parenti e vicini andarono a congratularsi con lei.
San Luca scrive: "All’ottavo giorno vennero per circoncidere
il bambino e volevano chiamarlo col nome di suo padre, Zaccaria.
Ma sua madre intervenne: No, si chiamerà Giovanni. Le dissero:
Non c'è nessuno della tua parentela che si chiama con questo
nome. Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva
che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta, e scrisse: Giovanni è
il suo nome.
Tutti furono meravigliati. In quel medesimo istante gli si aprì
la bocca e gli si sciolse la lingua e parlava benedicendo Dio. Tutti i
loro vicini furono presi da timore. E per tutta la regione montuosa
della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Coloro che le
udivano, le serbavano in cuor loro: Che sarà mai questo bambino?
Si dicevano: Davvero la mano del Signore stava con lui" (1,59-66).
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