La controversia sul sabato
Gesù e i discepoli, in un giorno di sabato, attraversarono un
campo di spighe già mature: un discepolo ebbe fame, perciò colse
alcune spighe, e strofinandole con le mani ne mangiò i chicchi.
Non era un furto, perché il fatto era permesso dalla legge (Deute-
ronomio 23, 25), però c'era la violazione del sabato, perché mietere
era uno dei 39 lavori proibiti nel sabato e lo strofinare fra le mani
una spiga era un mietere secondo i rabbini. I farisei si presentarono
a Gesù dicendo che i suoi discepoli facevano ciò che era proibito
di sabato. Gesù rispose ricordando che anche Davide entrò nel
santuario di Jahvè e mangiò e fece mangiare ai suoi compagni "i
pani della proposizione" di cui potevano cibarsi soltanto i sacerdoti
(1 Samuele 21,2-6). Dal caso di Davide era facile passare a quello
del sabato. n rapporto di Dio con l'uomo è quello di un padre col
figlio ed è regolato dall’amore. Gesù affermò: "n sabato fu fatto
per l'uomo, e non l'uomo per il sabato", che era il contrario di
quanto pensavano i farisei, i quali con i loro ragionamenti
rendevano l'uomo schiavo di leggi e tradizioni umane. Gesù con-
cluse: "Cosicché il Figlio dell'uomo è Signore anche del sabato
(Marco 2,27-28). n collegamento espresso dal "cosicché" è impor-
tante: aveva autorità sul sabato colui che poco prima aveva dimo-
strato la propria autorità sui peccati dell'uomo.
I farisei non si danno per vinti e in un altro sabato si offre
loro la possibilità di attaccare Gesù. L'evangelista Luca scrive:
"Un altro sabato egli entrò nella sinagoga e si mise a insegnare.
Ora c'era là un uomo, che aveva la mano destra inaridita.
Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva
di sabato, allo scopo di trovare un capo di accusa contro di lui.
Ma Gesù era a conoscenza dei loro pensieri e disse all'uomo che
aveva la mano inaridita: alzati e mettiti nel mezzo! L'uomo,
alzatosi, si mise nel punto indicato. Poi Gesù disse loro: Domando
a voi: È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male,
salvare una vita o perderla? E volgendo tutt'intorno lo sguardo
su di loro, disse all'uomo: Stendi la mano! Egli lo fece e la mano
guarì. Ma essi furono pieni di rabbia e discutevano fra di loro su
quello che avrebbero potuto fare a Gesù" (6, 6-11).
Gesù entra nella sinagoga di Cafarnao e insegna. Una nota
di drammaticità si rileva dove, per quanto l'uomo dalla mano
rattrappita non abbia fatto richiesta, scribi e farisei sospettano
che il Nazareno finirà comunque per interessarsi a lui.
Gesù conosce gli uomini, taglia corto e agisce, da uomo
libero, vuole liberare. Non è forse questo il progetto del Padre
per Israele? n dramma si intensifica quando Gesù dà corpo ai so-
spetti di scribi e farisei "Alzati e mettiti nel mezzo!", dice al
malato nel cui cuore è vivo il desiderio di essere sanato, dal mo-
mento che non esita a eseguire l'invito. Gesù chiese se non sia il
caso di sospendere la legge del sabato per un uomo malato,
anche se non in pericolo di vita. Gesù punta i suoi occhi in quelli
dei presenti, e attende una risposta che non viene. Riprende l'ini-
ziativa: "Stendi la mano!". E fu guarito, la controversia è risolta;
una volta di più il sabato è per l'uomo e il Figlio dell'uomo è
sovrano anche sul sabato.
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