L'annuncio a Zaccaria Al tempo dell'imperatore Augusto e di Erode re della Giudea
(Luca, l, 5), nell'anno 747 di Roma, 7 avanti Cristo, vi era un sa-
cerdote del tempio di Gerusalemme di nome Zaccaria. Egli era
sposo di una donna di nome Elisabetta ed abitava nella regione
montana della Giudea, la quale secondo una tradizione che risale
al quinto secolo viene identificata con l'odierna Ain-Karim, a
sette chilometri da Gerusalemme. I due coniugi erano in età
avanzata e non avevano avuto figli.
Ora, essendo giunto il turno del servizio al tempio per la
classe alla quale apparteneva Zaccaria, che era l'ottava presieduta
da Abia, egli andò a Gerusalemme. Fatta l'assegnazione dei
singoli uffici per mezzo delle sorti, a Zaccaria toccò l'incarico di
offrire l'incenso sull'altare dei profumi. Tale servizio veniva com-
piuto due volte al giorno al mattino e alla sera. L’altare dei
profumi era collocato nel "santo" ove potevano entrare solo i sa-
cerdoti, mentre gli altri restavano fuori, seguendo da lontano
con lo sguardo le cerimonie del sacerdote che entrava e usciva
dal "santuario".
Allora gli apparve un angelo del Signore, ritto alla destra
dell'altare dell'incenso. Quando lo vide Zaccaria si turbò e fu
preso da timore. Ma l'angelo gli disse: "Non temere Zaccaria, la
tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un
figlio, che chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza e molti si
rallegreranno della sua nascita, poiché egli sarà grande davanti
al Signore, non berrà vino né bevande inebrianti, sarà pieno di
Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli
d'Israele al Signore loro Dio. Egli camminerà innanzi con lo
spirito e la forza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i
figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un
popolo ben disposto" (Luca 1, 11-17).
Per gli ebrei più che per gli altri popoli il nome era un
presagio. Giovanni significa: Dio fu misericordioso. L’angelo,
infatti proseguì assicurando Zaccaria che per quella nascita molti
avrebbero goduto.
L'annuncio dell’angelo superava ogni previsione umana. Dal
vino e dalle bevande inebrianti si astenevano coloro che facevano
voto di nazireato, ma di solito era un voto temporaneo. Lo
Spirito Santo secondo la Sacra Scrittura aveva riempito alcuni
profeti o altri personaggi in occasioni speciali, ma del solo profeta
Geremia si legge che è stato destinato da Dio ad una alta missione
già dal seno materno. Dal profeta Malachia (3,1,4,5-6) era stato
predetto un precursore dell’atteso Messia e tutti ritenevano che
tale precursore sarebbe stato il profeta Elia, salito al cielo su un
carro di fuoco, ma il profeta non avrebbe potuto rinascere quale
figlio di Zaccaria, né dare ad altri il suo spirito e la sua potenza.
Per queste considerazioni sorse un dubbio in Zaccaria il quale
disse all'angelo: "Come posso conoscere questo? lo sono vecchio
e mia moglie è avanzata negli anni". L'angelo gli rispose: "lo
sono Gabriele che sto al cospetto di Dio e sono stato mandato a
parlarti e a portarti questo lieto annunzio. Ed ecco, sarai muto e
non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno,
perché non hai creduto alle mie parole, le quali si adempiranno a
loro tempo" (Luca 1, 18-20). La punizione serviva da nuova
prova della promessa straordinaria. Abramo, Mosè e altri avevano
chiesto e ottenuto da Dio qualche segno a conferma delle promesse
divine, così Zaccaria ne ha chiesto e lo ricevette sulla sua persona
e fu anche una purificazione spirituale.
I tempi nuovi promessi ad Israele cominciavano e il loro an-
nuncio fu dato inaspettatamente, durante la liturgia e in un
periodo di pace per il mondo occupato dall'impero romano, del
quale faceva parte pure la Palestina.
L'evangelista Luca continua dicendo: "Intanto il popolo stava
in attesa di Zaccaria, e si meravigliava per il suo indugiare nel
tempio. Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che
nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e
restava muto".
Compiuti i giorni del suo servizio tornò a casa. Dopo quei
giorni Elisabetta sua moglie, concepì e si tenne nascosta per
cinque mesi e diceva: " Ecco che cosa ha fatto per me il Signore,
nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna tra gli
uomini" (1,21-25).
La sterilità era un disonore per gli ebrei, perciò il riserbo che
tenne Elisabetta nei primi cinque mesi non era per nascondere la
gravidanza, che l'avrebbe onorata presso la gente, ma per motivi
più alti. Infatti, al sesto mese la sua condizione sarà rivelata ad
un’altra donna alla quale servirà da prova dei disegni divini, i
quali si stavano attuando fra il riserbo di Elisabetta e il silenzio
di Zaccaria, impostogli dall'incapacità di parlare, e impedì che il
popolo sapesse il preciso oggetto della visione e le promesse co-
municate a Zaccaria.
L'evangelista Luca aggiunge un altro fatto che ha tratti somi-
glianti al precedente: all’annuncio e al concepimento del precursore
segue l'annuncio e il concepimento dello stesso Messia Gesù.
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