Gesù di Nazaret rivelato ai piccoli 

- Fuga in Egitto -


Per scaricare il libro completo clicca qui

 
Fuga in Egitto

Erode si accorse che il suo piano non era riuscito. Allora 
diede l’ordine di uccidere tutti i bambini minori di due anni che 
si trovavano a Betlemme e nel territorio da essa dipendente. Egli 
fissò il termine di due anni basandosi su ciò che i Magi gli 
avevano detto riguardo al tempo dell’apparizione della stella; 
partendo da quelle notizie aveva fatto i suoi calcoli, magari ab- 
bondanti, per essere sicuro che il bambino non gli sfuggisse, e 
invece gli sfuggì. Prima che arrivassero gli uomini mandati da 
Erode per uccidere i bambini, un angelo apparve in sogno a Giu- 
seppe e gli disse: "Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e 
fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò io, perché Erode 
sta cercando il bambino per ucciderlo (Matteo 2, 13). In quella 
stessa notte Giuseppe si mise in viaggio verso l'Egitto. Questo 
paese, lungo i secoli, è stato un luogo di rifugio per gli ebrei. 
Quanti furono i bambini uccisi? Betlemme col suo territorio 
contava poco più di mille abitanti, e tenuto presente che furono 
uccisi solo i bambini maschi, si può pensare che le vittime siano 
state una ventina. 


Gli esuli per fare più presto seguirono la strada che passava 
per Hebron e Bersabea. A Bersabea comincia la steppa arida, senza 
alberi, ma con il suolo ancora compatto; più in giù invece, avvici- 
nandosi al delta del Nilo, si estende il deserto, il mare di sabbia. 
I vangeli apocrifi descrivono la traversata come un viaggio 
trionfale: le bestie feroci corsero mansuete ai piedi di Gesù, e le 
palme abbassarono i loro rami per fare cogliere i datteri. Il 
viaggio, invece, fu duro ed estenuante, soprattutto per la mancanza 
d'acqua. Giuseppe e Maria di giorno camminarono sulle sabbie 
mobili, sotto il sole cocente, e di notte dormirono stesi a terra, fa- 
cendo affidamento su quel poco di acqua e di cibo che portavano 
con loro, e ciò per una settimana. A Rhinocolura la minaccia di 
Erode finì, perché là erano i confini fra il regno di Erode e l'Egitto 
sotto il potere di Roma. 


L'evangelista Matteo non dice né il luogo, né il tempo della per- 
manenza in Egitto. Tuttavia il tempo della dimora in Egitto fu breve. 
La fuga avvenne nella primavera o nell’estate dell’anno 749 di Roma. 
Gli esuli stavano in Egitto da alcuni mesi, quando vi giunse la 
notizia della morte di Erode avvenuta nel marzo-aprile del 750 di 
Roma. L'evangelista Matteo scrive: "Morto Erode, un angelo del 
Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: Alzati, 
prendi con te il bambino e sua madre e va' nel paese di Israele, 
perché sono morti coloro che insidiavano la vita del bambino. Egli 
alzatosi, prese con sé il bambino e sua madre, ed entrò nel paese di 
Israele. Avendo però saputo che era re della Giudea Archelao al 
posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in 
sogno, si ritirò nelle regioni della Galilea e appena giunto, andò ad 
abitare in una città chiamata Nazaret, perché si adempisse ciò che 
era stato detto dai profeti: Sarà chiamato Nazareno" (2, 19-23). 
Si obietta che queste parole non si trovano in nessuno scritto 
profetico della Bibbia. San Girolamo, dottore della Chiesa, traduttore 
della Bibbia dalle lingue originali alla lingua latina, che ha dato alla 
Chiesa una versione della sacra Scrittura che ha alimentato la fede 
dei cristiani per secoli, afferma che Matteo citando i profeti al 
plurale, mostra di prendere dalla sacra Scrittura non un determinato 
passo, ma un concetto, come è già stato fatto nell’Antico Testamento. 


In questo modo di intendere il testo, Matteo si è riferito a più testi 
biblici, in primo luogo al passo di Isaia (11, 1) nel quale è detto: 
"Un germoglio spunterà dal tronco di Jesse, un virgulto germoglierà 
dalle sue radici". La parola germoglio in ebraico è "neser". Anche i 
rabbini riferivano il passo del profeta Isaia al futuro Messia. Pure 
Sansone può essere visto come un simbolo del Messia, salvatore 
del suo popolo e chiamato "nazir=nazireo" di Dio fin dall'infanzia, 
come si legge nel libro dei Giudici, 13,5,7. 


Il racconto evangelico fa risaltare che tutto si svolge secondo 
il piano di Dio. Anche la violenza di Erode rientra in un piano di 
salvezza e mostra che solo Dio guida la storia e porta a compimento 
ogni cosa. In altre parole, Dio sa trarre il bene anche dal male, dal 
peccato, così da fare dire a Sant' Agostino, a proposito del peccato 
originale, "o felice colpa". 
 
 


Stai leggendo il libro: "Gesù di Nazaret rivelato ai piccoli"
Per scaricare il libro completo clicca qui  
Torna all'indice

Per creare un gruppo di preghiera Adorto
"per la famiglia e la vita"


 clicca qui

Se vuoi scaricare 
il libro testimonianza
 "Vivere 
o uccidere una vita"
  clicca qui

 


Home Page