Catechesi per la vita |
No alla guerra, alla violenza, alla pena di morte
"Pace a voi!". La sera di Pasqua, dopo la bufera della passione, sembra che il Risorto non abbia niente di più urgente da offrire al mondo che il dono della pace. La pace è la sintesi di tutti i beni che si possono desiderare: riconciliazione con Dio, fratellanza universale, giustizia, misericordia ... E' l'inizio di un mondo nuovo. Tuttavia dobbiamo constatare che il progetto della pace iniziato da Cristo ha ancora molta strada da fare. In effetti la storia dei popoli è striata da un filo di sangue che l'attraversa da cima a fondo, in un susseguirsi interminabile di guerre e di lutti. Mentre non si è ancora dissolto il fantasma di due guerre mondiali nel secolo appena passato, la terra continua ad essere punteggiata da miriadi di guerre locali. Eppure "la guerra è il modo più barbaro e più inefficace per risolvere i conflitti" (Giovanni Paolo II, 1 gennaio 1982), mentre "la pace è preferibile alla vittoria" (S. Agostino, La Città di Dio). Tra l'altro, un conflitto allargato - oggi - sarebbe sicuramente più pericoloso di una volta, per la terribile potenza distruttiva delle nuove armi che mettono a repentaglio la vita dell'intero pianeta. Il futuro di tutti risiede nella capacità umana di volere e di difendere la pace, contro la tentazione della violenza in tutte le sue forme, dalla criminalità alla mafia, dal terrorismo alla intolleranza razzista, e nell'impegno a impedire gli armamenti e il commercio delle armi, per devolvere le risorse allo sviluppo dei popoli.
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