Appendice
Il tema manifesta il proposito di portare
l'attenzione sull'aspetto positivo della difesa della vita umana. Vi siete
domandati da quali fondamenti occorra partire per promuovere o
riattivare una cultura della vita e con quali contenuti proporla ad
una società contrassegnata da una sempre più diffusa ed allarmante
cultura della morte.
Il miglior modo per superare e vincere la pericolosa cultura della morte
consiste proprio nel dare solidi fondamenti e luminosi contenuti ad una
cultura della vita che ad essa si contrapponga con vigore. Non è
sufficiente, anche se necessario e doveroso, limitarsi a esporre e
denunciare gli effetti letali della cultura della morte. Occorre piuttosto
rigenerare di continuo il tessuto interiore della cultura contemporanea,
intesa come mentalità vissuta, come convinzioni e comportamenti, come
strutture sociali che la sostengono.
Opportunamente voi avete voluto precisare i fondamenti e le dimensioni
della cultura della vita. In questa prospettiva, avete posto l'accento sui
grandi temi della creazione, evidenziando come la vita umana debba
essere percepita quale dono di Dio. L'uomo, creato ad immagine e
somiglianza di Dio, è chiamato ad essere suo collaboratore libero e, ad
un tempo, responsabile nella "gestione" del creato.
Avete voluto ribadire il valore inalienabile della dignità di persona,
che connota ogni individuo, dal concepimento alla morte naturale;
avete rivisitato il tema della corporeità e del suo significato
personalistico; avete portato l'attenzione sulla famiglia come
comunità d'amore e di vita. Vi siete soffermati a considerare
l'importanza dei mezzi di comunicazione per una capillare diffusione della
cultura della vita, e la necessità di impegnarsi nella testimonianza
personale a suo favore. Avete inoltre ricordato come vada perseguita, in
questo ambito, ogni via, che favorisca il dialogo, nella convinzione che la
verità piena sull'uomo è a sostegno della vita. Il credente è
sorretto, in questo, dall'entusiasmo radicato nella fede. La vita
vincerà: è questa per noi una sicura speranza. Si, vincerà la vita,
perché dalla parte della vita stanno la verità, il bene, la gioia, il
vero progresso. Dalla parte della vita è Dio, che ama la vita e la dona
con larghezza.
Il concetto di creazione non è soltanto una annuncio splendido della
Rivelazione, ma anche una sorta di presentimento profondo dello spirito
umano. Ugualmente, la dignità della persona non è nozione derivabile
soltanto dall'affermazione biblica secondo cui l'uomo è creato "ad
immagine e somiglianza" del Creatore, ma è concetto radicato nel suo
essere spirituale, grazie al quale egli si manifesta come essere
trascendente rispetto al mondo che lo circonda. La rivendicazione della
dignità del corpo come "soggetto", e non semplice
"oggetto" materiale, costituisce la logica conseguenza della
concezione biblica della persona.
L'impegno per il dialogo tra fede e ragione non può che rafforzare la
cultura della vita, congiungendo insieme dignità e sacralità,
libertà e responsabilità di ogni persona, quali componenti
imprescindibili della sua stessa esistenza. verrà garantita, insieme
con la difesa della vita personale, la tutela dell'ambiente, entrambi
creati e ordinati da Dio, come è comprovato dalla stessa struttura
naturale dell'universo visibile.
Le grandi istanze relative al diritto alla vita di ogni essere umano dal
concepimento alla morte, l'impegno per la promozione della famiglia
secondo il disegno originario di Dio, e l'urgente bisogno, ormai da tutti
sentito, di tutelare l'ambiente nel quale viviamo rappresentano per
l'etica e per il diritto un terreno comune di interesse. Senza una
cultura che mantenga saldo il diritto alla vita e promuova i valori
fondamentali di ogni persona, non si può avere una società sana né la
garanzia della pace e della giustizia.
(Dal discorso di Giovanni Paolo II
ai partecipanti all'assemblea generale
della Pontificia Accademia per la Vita
sabato, 3 marzo 2001)
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