Catechesi per la vita

 

 No allo sfruttamento selvaggio della natura 

 

Un mondo bello, fiorito, brulicante di vita e di festa, ove la terra è sempre verde, l'acqua cristallina, l'aria profuma di primavera ed echeggia il canto degli uccelli: il sogno di tutti, l'ideale di sempre, nostalgia o richiamo a una primigenia età dell'oro. Il fascino dell'ecologia, che ha sempre attraversato trasversalmente la cultura di ogni tempo, oggi emerge con impeto, a volte con accenti sconsolati come alla vigilia di una catastrofe irreversibile, tal'altra con l'ingenuità del mito a portata di mano. Per i credenti fa testo, più di altri, il passo biblico della Genesi che narra il grande poema della creazione divina vibrante di vitalità, quasi un inno cosmico che celebra la suprema genialità del Creatore: questi, contemplando con l'estasi dell'artista il suo capolavoro, non può fare a meno di costatare che "è veramente bello".
Ma proprio per queste premesse, l'uomo contemporaneo a forte impatto con una civiltà decisamente tecnicizzata, è chiamato a prendere coscienza dei nuovi rischi che insidiano l'equilibrio ecologico. Ad appesantire l'inquinamento globale del mondo - sulla terra, sotto terra, nelle acque, per aria e perfino nello spazio - è soprattutto il criterio del consumo forsennato delle nazioni opulente, mentre i popoli più poveri della terra sono quelli che più ne soffrono le conseguenze. E' necessario allora un urgente cambiamento di mentalità per salvare veramente questa terra, l'unica che abbiamo a disposizione per viverci, noi e quelli dopo di noi.

 

 

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