Catechesi per la vita |
No alla magia
Tra le tentazioni che, fin dagli inizi, seducono gli
uomini la più sconcertante è l'illusione di essere onnipotenti, capaci
di sottrarsi cioè ai limiti propri della creatura e di equipararsi a Dio.
In tal modo in nostri progenitori caddero nel peccato delle origini:
"... Ma il serpente disse alla donna: Dio sa che quando voi mangiaste
(del frutto proibito), si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come
Dio, conoscendo il bene e il male" (Gen 3,5). Diventare onnipotente,
in fondo, è lo scopo della magia che cerca di penetrare i segreti e le
forze occulte della natura, per poterle assoggettare al proprio dominio,
attraverso riti, parole e formule da iniziati. Così, proprio nell'epoca
nella quale sembra venire meno la fede in Dio, cresce parallelamente la
credulità che conduce numerose persone ad affidarsi, nelle proprie scelte
quotidiane, a forme di paradossale ingenuità come la consultazione degli
oroscopi, la cartomanzia, l'astrologia, la chiromanzia, l'interpretazione
dei presagi e delle sorti, il rivolgersi a medium. Il ricorso a pratiche
di magia, di spiritismo o di divinazione, nasconde spesso altri problemi:
in molti una certa fragilità psichica e il bisogno di rassicurazione; in
altri il desiderio di emozioni strane; in altri ancora la voglia di
procurare il male al prossimo.
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