Come si è arrivati ad una
tale eclissi del valore della vita nella coscienza di molti?
Le cause sono diverse. La
cultura ateistica che ha distrutto i principi sui quali si fonda la
vita dei singoli e della società; le difficoltà che le famiglie
incontrano in questa società senza anima, lasciate sole con i loro
problemi; le violenze subite dalle donne che a volte devono compiere
atti eroici per difendere la vita.
Siamo di fronte ad una
struttura sociale di peccato che favorisce una cultura di morte.
Forze economiche e politiche guidate da una concezione
efficientistica della società, ritengono inutile, anzi un peso la
vita dei deboli, di coloro che hanno bisogno di cure, di aiuto, come
sono i malati, i vecchi e gli handicappati. Gli stessi bambini non
ancora nati spesso sono visti come un nemico dal quale bisogna
difendersi e quindi da eliminare. Perciò si investono somme ingenti
per produrre farmaci che uccidono i bambini senza ricorrere
all'aiuto del medico. La ricerca scientifica su questo punto tende a
produrre farmaci sempre più semplici ed efficaci, tali da sottrarre
l'aborto ad ogni controllo.
Si afferma che la
contraccezione è il rimedio più efficace contro l'aborto. Si
accusa la Chiesa cattolica di favorire l'aborto perché insegna che
la contraccezione è moralmente illecita. L'accusa è falsa perché
chi usa i contraccettivi, avendo perso i valori della vita, è
pronto a ricorrere anche all'aborto.
Di fatto la cultura
abortista è sviluppata proprio dove si rifiuta l'insegnamento della
Chiesa sulla contraccezione.
Certo, contraccezione e aborto sono mali
diversi: la prima nega la natura, la verità, il fine dell'atto
sessuale espressione dell'amore coniugale, il secondo distrugge un
essere umano; l'una va contro la castità matrimoniale, l'altro va
contro la giustizia e il comandamento divino "non
uccidere". Tuttavia sono frutti di una stessa pianta, che
affonda le sue radici nella mentalità edonistica, che considera la
sessualità come sola fonte di piacere, e nel concetto assoluto di
libertà, al di sopra di ogni legge divina e umana, per cui ogni
ostacolo che si oppone all'espressione, all'affermazione della
propria personalità, va tolto, fino ad arrivare alla soppressione
di un altro essere umano.