Molti sono i
delitti e gli attentati contro la vita umana: il genocidio,
l'aborto, l'eutanasia, il suicidio volontario, le incarcerazioni
arbitrarie, la schiavitù, il mercato delle donne e dei giovani, la
prostituzione, le disumane condizioni di lavoro, con le quali i
lavoratori, spesso anche minorenni, sono trattati come strumenti di
guadagno …
Questi delitti aumentano con le nuove
possibilità offerte dal progresso scientifico e tecnologico.
Gran parte dell'opinione pubblica
giustifica alcuni delitti contro la vita in nome della libertà
individuale e pretende non solo l'impunità, ma l'autorizzazione da
parte dello stato, in modo da compierli in assoluta libertà e con
l'intervento gratuito delle strutture sanitarie. Molti paesi hanno
fatto leggi con le quali hanno riconosciuto una piena legittimità
ai comportamenti contrari alla vita, anche in contrasto con i
principi delle loro costituzioni e questo manifesta, e nello stesso
tempo causa un grave crollo morale.
Tali atti contro la vita, nel passato erano
considerati delitti dal comune senso morale, ora invece sono
diventati socialmente rispettabili. La stessa medicina, che per sua
natura deve tendere alla difesa e alla cura della vita umana, in
alcuni suoi settori si presta sempre più a realizzare questi atti
contro la persona. In tal modo contraddice se stessa e toglie la
dignità di quanti la esercitano.
I gravi problemi demografici, sociali e
familiari, di numerosi popoli del mondo esigono interventi pronti ed
adeguati da parte di organismi nazionali ed internazionali,
affinché i governanti di questi popoli non ricorrano a rimedi
illusori e dannosi, in contrasto con il vero bene delle loro
popolazioni.
La cultura materialistica porta a
drammatiche conseguenze. Da una parte si ha l'eliminazione di tante
vite umane nascenti o sulla via del tramonto e dall'altra la
coscienza, oscurata da tanti errori, fatica sempre più a
distinguere il bene dal male in ciò che tocca lo stesso
fondamentale valore della vita umana.